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I fossili del MAUS
Il MAUS contiene una ricca collezione di reperti fossili che comprendono pesci e molluschi del Cretacico superiore, nummuliti dell’Eocene, coralli dell’Oligocene, molluschi e vertebrati marini (pesci, cetacei, sirenidi, rettili) del Miocene, brachiopodi, molluschi e crostacei del Pliocene, molluschi e vertebrati terrestri (mastodonti, cervi, elefanti del Quaternario). Quelli del Cretacico superiore e del Miocene rivestono una particolare importanza per la presenza tra essi di alcuni olotipi, vale a dire reperti originali in base ai quali è stata descritta una nuova specie, identificati e studiati da esperti italiani e stranieri.
Gli olotipi del Miocene sono stati estratti dalla cosiddetta Pietra Leccese proveniente da cave del territorio salentino. Il fossile più spettacolare è un antenato degli attuali capodogli (Zygophyseter varolai, dedicato al suo scopritore Angelo Varola). È costituito da 255 pezzi ossei, appartenenti a un animale di oltre 6 m, estratti da decine di blocchi di pietra leccese destinati all'edilizia. Gli altri due olotipi sono un delfinide (Messapicetus longirostris) e un balenide (Archaeschrichtius ruggieroi), di cui sono disponibili rispettivamente il cranio e il ramo mandibolare. la collezione del Cretaceo contiene al momento tre olotipi di pesci marini: una razza completa (Tethybatis selachoides), in due blocchi complementari di calcare, lo scheletro completo e la parte anteriore del corpo di due pesci ossei, verosimilmente predatori (Altamuraichthys meleleoi e Capassoichthys alfonsoi). È verosimile che nuovi olotipi possano essere identificati nei reperti in attesa di classificazione.
Di particolare interesse sono le piante fossili del Cretacico superiore rinvenute in grande numero in una cava presso Surbo, il fossile di un uccello (forse un Ardeide) rinvenuto in un giacimento costiero a Torre S. Andrea, il carapace di un antenato miocenico della odierna tartaruga di mare e i denti di numerose specie di squali, tra i quali quelli di enormi dimensioni di uno squalo gigante del mare miocenico.
Data ultimo aggiornamento: 11.07.2022